Le scritture provenienti da terzi estranei al giudizio, pur non avendo il valore di prova piena, possono fornire elementi indiziari atti a concorrere alla formazione del convincimento del giudice. L’art. 2702 cod. civ., che disciplina l’efficacia nel giudizio della scrittura…
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Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 24 aprile 2015, n. 8394. La condanna per corruzione obbliga, in sede civile, a provare il danno all’immagine e al decoro dell’ente anche con presunzioni semplici.
La statuizione del giudice penale sull’an debeatur non costituisce prova sufficiente, nel giudizio civile, per dimostrare l’effettiva sussistenza di un danno risarcibile non patrimoniale, che non può mai essere ritenuta in re ipsa, ma va sempre debitamente allegata e provata…
Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza 21 aprile 2015, n. 16678. Il reato previsto dall’art.187 codice della strada richiede l’assunzione di droghe e la guida in stato di alterazione.
Ai fini della configurabilità del reato di cui all’art. 187 cod. strada, non è sufficiente che l’agente si sia posto alla guida del veicolo subito dopo aver assunto droghe ma è necessario che egli abbia guidato in stato di alterazione…
Corte di Cassazione, sez. VI Civile, sentenza 14 aprile 2015, n. 7448. La caduta su una rampa ghiacciata cosparsa di sale non è fatto risarcibile se il danneggiato non ha prestato attenzione e prudenza.
Se il danno non deriva da un dinamismo interno alla cosa ma richieda che l’agire del danneggiato si unisca alla cosa, di per sé inerte, per provare il nesso di causa occorre dimostrare l’obiettiva situazione di pericolosità che renderebbe molto…
Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 4933 del 3 febbraio 2015
In tema di reati edilizi, la responsabilità del proprietario o comproprietario non committente non può essere oggettivamente dedotta dal diritto sul bene né può essere configurata come responsabilità omissiva per difetto di vigilanza, non essendo applicabile l’art. 40, comma 2,…
Cassazione civile sez. I, n. 1045 del 21 gennaio 2015
L’attuale formulazione dell’art. 115 c.p.c., (legge n. 69/2009), statuisce che il giudice deve porre a fondamento della decisione le prove proposte dalle parti e i fatti non specificatamente contestati dalla parte costituita. La disciplina anteriore prevedeva che affinché il fatto…