Non è configurabile il contrasto della disciplina nazionale sull’informativa interdittiva antimafia con l’art. 23 della Dichiarazione universale dei diritti umani e con i principi della Carta costituzionale, per violazione della libertà di impresa , poiché va ricordato che la normativa…
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Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia, Sezione Quarta, sentenza 27 marzo 2017 n. 710
In una gara per il servizio di revisione o rigenerazione (sostituzione) di apparati meccanici dei veicoli in dotazione di un’azienda di trasporto urbano, la disciplina comunitaria impone che il mercato dei ricambi sia aperto anche ai riparatori indipendenti che debbono…
Consiglio di Stato, Sezione Sesta, sentenza 1 giugno 2016 n.2326. L’indice rivelatore di un ente pubblico si ricava dalla legislazione nazionale, salvo nei contratti pubblici in cui le amministrazioni aggiudicatrici sono definite dalle norme comunitarie.
Un soggetto può essere ente pubblico o privato a seconda della disciplina che si applica e delle finalità perseguite; tuttavia il criterio sostanziale di identificazione di un ente pubblico nell’ordinamento nazionale valorizza una serie di indici esteriori sintomatici della pubblicità,…
Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza 8 settembre 2015, n. 17791. Dalla commercializzazione illecita di un prodotto protetto da privativa, il danno non è in re ipsa, ma deve essere provato.
In tema di brevetto, il danno cagionato dalla commercializzazione di un prodotto o di un modello in violazione di privativa – nella fattispecie, una qualità particolare di piante del tipo gerbera – non è “in re ipsa“, ma, essendo conseguenza…