L’incandidabilità ex art. 143, co. 11, d.lgs. 267/2000, è un istituto autonomo, seppur connesso, rispetto al provvedimento di scioglimento per infiltrazioni mafiose degli Enti locali previsto dalla medesima norma. Ciò discende da una ragione sistematica: perché si addivenga all’estrema compressione…
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Corte di Cassazione, Prima Sezione Civile, sentenza 15 febbraio 2021 n. 3857. Incandidabilità a seguito di scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.
In ambienti caratterizzati da alto tasso di infiltrazione della cosa pubblica da parte della criminalità organizzata, il giudizio di responsabilità, cui consegue la misura dell’incandidabilità degli amministratori, per le condotte che hanno dato causa allo scioglimento dei consigli comunali o…
Tribunale di Lamezia Terme, Sezione Civile, sentenza 7 agosto 2018 n. 1000
In materia di incandidabilità degli amministratori locali, prevista dall’art.143, comma 2, d.lgs.267/2000, a seguito di scioglimento del consiglio comunale per infiltrazione mafiosa, non sussiste rapporto di pregiudizialità fra giudizio di impugnazione del decreto di scioglimento del consiglio comunale, ricadente nella…
Tribunale Amministrativo Regionale Calabria, Catanzaro, Sezione Seconda, sentenza 20 maggio 2017 n. 804
E’ illegittima la cancellazione del candidato dalla lista elettorale presentata nelle elezioni comunali a carico del quale la commissione elettorale ha accertato una sentenza di patteggiamento per un reato previsto dalla legge Severino come causa di incadidabilità, se la sentenza…
Corte di Cassazione, Sez. Unite Civili, sentenza n. 1747 del 30 gennaio 2015
La misura interdittiva dell’incandidabilità temporanea dell’amministratore responsabile delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento del consiglio comunale conseguente a fenomeni di infiltrazione di tipo mafioso o similare rappresenta un rimedio di extrema ratio volto ad evitare il ricrearsi delle…