La fissazione di varie disposizioni di principio e di diversi obblighi in materia di orario di lavoro, di presenza in ufficio e di accertamento di tale presenza, recepiti anche dalla contrattazione collettiva per fronteggiare l’assenteismo, è rivolta per un verso,…
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Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale per il Piemonte, sentenza 22 aprile 2021 n. 138. L’occultamento doloso del danno erariale deve essere oggetto di puntuale prova da parte del giudice contabile.
In applicazione dell’art. 1, comma 2, Legge n. 20 del 1994, non può derogarsi al principio del decorso della prescrizione dalla conoscibilità obiettiva del danno, in mancanza della prova dell’occultamento doloso del danno che ne avrebbe spostato la decorrenza al…
Consiglio di Stato, Sezione Terza, sentenza 8 luglio 2020 n. 4392. Legittimo affidamento in senso comunitario e interno, buona fede, autotutela.
Nell’ambito della giurisprudenza comunitaria, il principio di tutela del legittimo affidamento impone che una situazione di vantaggio, assicurata a un privato da un atto specifico e concreto dell’autorità amministrativa, non può essere successivamente rimossa, salvo che non sia strettamente necessario…
Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale per la Puglia, sentenza 23 aprile 2019 n. 217
Il Sindaco ed i componenti della Giunta Municipale rispondono solidalmente, unitamente al funzionario comunale in regime di convenzione, del danno erariale per i rimborsi spese autoliquidati da quest’ultimo per l’utilizzo del mezzo proprio sulla scorta della tariffa ACI, relativi al…
Corte dei Conti, Sezione giurisdizionale della Calabria, sentenza 20 aprile 2016, n.93. L’assenteista risponde del danno materiale ed all’immagine procurato all’amministrazione. Il suo controllore che ha tentato di coprirlo con un la falsa concessione di un periodo di ferie, concorre nel danno in via sussidiaria.
Nel caso di dipendente assenteista, oltre al danno rappresentato dall’importo degli assegni indebitamente percepiti, può venire in evidenza anche il danno non patrimoniale, arrecato al prestigio ed all’immagine della pubblica amministrazione dal suo comportamento doloso. Per la valutazione di detta…
Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 24 settembre 2015, n. 18860. I danni da vendita di un prodotto assicurativo fantasma sono risarciti in solido dall’agente e, per responsabilità oggettiva, dalla compagnia.
Nel giudizio introdotto dal risparmiatore per fare accertare la sussistenza della responsabilità oggettiva, ex art. 2049 c.c., della compagnia di assicurazioni per il fatto illecito del suo agente che abbia venduto al cliente un prodotto assicurativo “fantasma” impossessandosi del denaro…